È scientificamente dimostrato che l’età è il primo elemento di valutazione nella scelta di una metodica di orthobiologia. Sino ai 50 anni l’organismo ha determinate capacità di autoguarigione e le terapie autologhe possono svolgere una concreta azione di rallentamento/blocco delle patologie degenerative oltre a rispondere in maniera immediata alla sintomatologia dolorosa.

Sopra i 55 anni le capacità di autoguarigione dell’organismo diminuiscono notevolmente e tali metodiche devono essere applicate a scopo antalgico o per posticipare peer brevi periodi interventi maggiori. Qualora si debbano trattare lesioni meniscali o patologie infiammazione croniche l’età del paziente è secondaria rispetto allo stato della problematica.

Un paziente che conduce una vita attiva e/o dimostra una forte determinazione a risolvere la sua problematica per tornare più rapidamente alla propria vita – attività sportiva , avrà senza dubbio un risultato migliore e tale valutazione deve spostare la scelta del clinico verso la terapia più efficace disponibile.

Un paziente sedentario che non descrive specifiche richieste funzionali è spesso un paziente poco motivato che deve essere gestito progressivamente sia dal punto di vista dei trattamenti che delle aspettative.